Privacy Policy Suites di fine anno di Roberto Maggi – recensione - The Serendipity Periodical
“Suites di fine anno” di Roberto Maggi – recensione

Suites di fine anno di Roberto Maggi – recensione

La musica come elemento principale

“Suites di fine anno” è una raccolta di racconti di Roberto Maggi, edita da Florestano Edizioni. La vera protagonista di tutta la vicenda narrata è la musica e la natura del testo non è del tutto riconducibile a quella delle parole: è tutta un’altra maniera di raccontare. Già a partire dal titolo “Suites di fine anno” c’è un rinvio alla musica. Per Suites infatti, si intendono le suites musicali, ma anche suites come luoghi. Una caratteristica molto importante dell’autore è l’utilizzo del fraseggio musicale, cioè la scrittura che entra in connessione empatica con la musica. Si può notare infatti il ritmo che aumenta da un racconto all’altro, la punteggiatura che ogni volta è funzionale alla musicalità e l’uso voluto delle ripetizioni.

“Suites di fine anno” di Roberto Maggi – recensione
Suites di fine anno, credits ibs.it

La struttura di Suites di fine anno

Il libro anziché suddividersi in capitoli, è formato da un preludio e quattro movimenti. In Preludio: toccata sono richiamati i Rush di Xanadu e il pensiero del lettore va subito ai versi memorabili del Kubla Khan di Samuel Taylor Coleridge.

Allemanda

Nel Primo movimento: Allemanda (Andante) si nota la prevalenza del punto e a capo composto, che si scompiglia poi progressivamente in sequenze più fluide. Qui il confronto è con Lost, con i Van der Graaf Generator. Ricorrono principalmente i temi dell’abbandono e della perdita che fanno pensare a Coleridge e in particolare ai versi conclusivi della Ballata del vecchio marinaio.

Capriccio

Nel Secondo movimento: Capriccio (Allegro) prevalgono le virgole o per meglio dire il fraseggio. Qui la musica richiamata è quella del frontman dei Doors, di Jim Morrison, da Break on through a People are Strange. In questa parte del testo prevalgono le sensazioni e l’interiorità.

Sarabanda

Nel Terzo movimento: Sarabanda (Scherzo) il ritmo della punteggiatura diventa sempre più serrato con una parziale rinuncia della stessa a favore delle pause. Qui i principali musicisti chiamati in causa sono i King Crimson di Starless. In questo movimento colpisce immediatamente il paragone di alcuni personaggi alle figure di Lorca e Virgilio e nella conclusione spicca un richiamo a William Blake.

Finale

Nel Quarto movimento: Finale si nota una quasi totale assenza della punteggiatura tradizionale e il pensiero si manifesta come elemento narrante. In questo caso la musica evocata è quella dei Dead Can Dance di Anywhere out of the World e di In the Wake of Adversity. In questo racconto è descritto il protagonista, cioè l’io narrante che l’ultimo giorno dell’anno fa un’escursione in montagna, in un luogo immaginario, dove deciderà di passare la notte. Si trova lì per cercare qualcosa di diverso, per sfuggire ai cliché delle feste metropolitane e trovare finalmente un senso di liberazione e affrancamento.

Il viaggio nell’interiorità

In questo volume Roberto Maggi celebra l’apologia dell’anima solitaria. Leggendo le pagine di questo libro si percorre un viaggio nell’interiorità, nei fantasmi della mente. Un costante confronto con le fragilità del proprio essere che si manifestano attraverso dei soliloqui. Tutti i racconti parlano della serata di Capodanno: un evento sempre carico di aspettative. Sono descritte così delle storie che l’autore racconta in prima persona, attraverso un punto di vista ironico. L’autore riesce anche ad andare oltre, analizzando i comportamenti umani che si nascondono dietro agli atteggiamenti festosi.

Suites di fine anno di Roberto Maggi – recensione
Roberto Maggi, credits poesiaeletteratura.it
L’autore

Roberto Maggi nasce a Roma e si laurea in scienze biologiche nell’Università degli studi di Roma La Sapienza. È un biologo naturalista, poeta, scrittore e articolista. Da sempre amante della natura si interessa a tematiche legate all’ambiente e all’ecologia. Nel 2014 pubblica la sua prima raccolta di poesie intitolata Schegge liquide edita da Aletti, ottenendo nel 2015 un attestato di merito nel Premio Internazionale Città di Cattolica. Successivamente seguiranno delle apparizioni su varie antologie poetiche come Federiciano 2014, Vivo da poeta e Premio Erato. Nel 2015 collabora ad un progetto insieme al pianista Theo Allegretti che unisce poesia e musica, intitolato Suoni di-Versi. Nel 2019 pubblica una raccolta di racconti intitolata Suites di fine anno ed edita dalla Florestano Edizioni, classificandosi al secondo posto nel Premio Wilde. Nello stesso anno inoltre, viene pubblicata la raccolta antologica Il diario della Natura da Fuorilinea Edizioni.

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