Privacy Policy La diversità linguistica nei cartoni animati - The Serendipity Periodical

La diversità linguistica nei cartoni animati

Walt Disney e le varietà di lingua inglese

La Walt Disney Company, una tra le più grandi multinazionali statunitensi del settore della comunicazione e dell’entertainment[1], si è ritrovata più volte a dover giustificare alcuni usi della lingua inglese con accezione discriminatoria all’interno dei suoi prodotti. Nel 1997 uno studio pubblicato dalla scrittrice americana Rosina Lippi-Green in English with an Accent: Language, Ideology, and Discrimination in the United States propone un confronto tra gli accenti riscontrati nei vari personaggi dei film di animazione Disney. Il tutto sottolineare l’uso di alcune varianti di lingua inglese ad un fine stereotipante e discriminatorio per un personaggio, o una categoria di personaggi.

Tra le nozioni fondamentali inserite da Peter Trudgill nel suo libro Dialects (1994) c’è quella secondo cui nessun dialetto possa essere considerato linguisticamente superiore ad un altro. Anche con questo presupposto i contesti sociali in cui si sviluppano i vari dialetti, e gli accenti legati alle diverse aree geografiche hanno sempre avuto la tendenza ad essere stereotipati, e i loro parlanti denigrati in un modo o nell’altro. Ciò anche e soprattutto attraverso le grandi reti di comunicazione a cui abbiamo accesso: i media.

English With an Accent

Lo studio di Rosina Lippi-Green analizza 371 personaggi, provenienti da 24 film, che condividono quattro caratteristiche:

  • Full Lenght Feature Films.
  • Fully Animated Movies.
  • Distributed by Disney corporation.
  • Children Targeted Audience.

Quello che si lo studio sottolinea è che i personaggi principali positivi dei più famosi classici Disney – protagonisti, eroi, principesse, aiutanti magici- non parlano una varietà di lingua inglese che rispecchi le loro origini. Parlano invece un inglese RP o un inglese americano GA mentre, invece, personaggi minori non alleati dei protagonisti, personaggi con una condizione sociale inferiore e personaggi negativi, Villains, parlano con accenti più o meno marcati che determinano la loro provenienza. La conseguenza più immediata di queste scelte linguistiche è la tendenza alla discriminazione che tende a svilupparsi nei bambini. Questi apprenderanno indirettamente che c’è una differenza tra “noi” parlanti di un inglese corretto, e “loro” parlanti di un inglese con un accento, che sono evidentemente inferiori, malvagi, da evitare.

Per fare qualche esempio:

  • Il Lupo Cattivo del cortometraggio Three Little Pigs del 1933 ha origini ebraiche e parla un Yiddish.
  • Jafar, il Villain in Aladdin, sebbene appartenente allo stesso ambiente sociale della protagonista femminile, anche se di classe inferiore, parla con un certo accento arabo, a differenza di Alladin, “lo straccione”, appartenente ad un ceto sociale decisamente inferiore, ma protagonista della pellicola, che parla in GA.
  • In Lady and the Trump i personaggi secondari, di una condizione sociale inferiore rispetto alla protagonista, parlano con accenti vari.

Quando avviene un cambiamento nell’uso delle varietà di lingua inglese?

Una valida proposta per levigare questa condizione stereotipante da parte della Disney, diventata Disney Pixar nel 2006, risale all’ultima decade, e si riscontra nell’ambito delle principesse. Nel 2009, dopo 8 principesse, protagoniste del loro cartone, alcune delle quali provenienti da etnie differenti ma parlanti tutte la stessa varietà di lingua inglese, la Disney introduce Tiana. Tiana è la prima principessa afroamericana, protagonista del film d’animazione Princess and the Frog che parla un Cajun English, tipico della Louisiana, il luogo in cui è cresciuta (e con lei, anche i personaggi secondari parlano con un accento)[2]. Segue, nel 2012 il film di animazione Brave, in cui compare uno spettro abbastanza ampio della varietà di inglese utilizzata nel film, nonché quella del luogo in cui la pellicola è ambientata: la Scozia.

Partendo da questo presupposto, nella sezione Translation si analizza il film di animazione Brave dove la Disney Pixar. Qui si noterà il mancato uso dell’accento scozzese a scopo di stereotipare negativamente un personaggio, o una categoria di personaggi. Con l’inglese scozzese si ha lo scopo di mostrare e dare il giusto valore e la giusta veridicità ad una parte del Regno Unito intrisa di storia e cultura.


Bibliografia

  • W. Paskin, The Princess and the Speech, (ultima cons. 23/08/17), http://www.slate.com/blogs/xx_factor/2009/06/01/whats_the_meaning_of_disneys_princess_tianas_accent.html
  • Caroline Macafee and A. J. Aitken, “A history of Scots to 1700”, in A Dictionary of the Older Scottish Tongue vol. XII, XXIX-CLVII, 2002. www.dsl.ac.uk/about-scots/history-of-scots/origins/ 5
  • W. F. H Nicolaisen: Scottish Place-Names, B.T. Batsford, London, 1986  
  • J. Hannah, P. Trudgill, International English, Londra, Arnold, 1982. 
  • P. Trudgill, Dialects, Routledge, London and New York, 2004. (2)

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