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Il sogno nella letteratura tedesca contemporanea

Il sogno nella letteratura tedesca contemporanea

Il caso Peter Handke

Dalla letteratura alla psicologia, dalla tragedia classica fino ai versanti più innovativi dello studio psicoanalitico, il sogno sembra essere da sempre argomento di grande interesse per l’uomo che, nel corso dei secoli, ha spesso tentato di tradurre le immagini oniriche, per loro natura proprie di una percezione visiva ‘differita’, in contorni decifrabili a livello di percezione visiva ‘diretta’. Il dato onirico in quanto topos letterario appare, in maniera significativa, nella poetica tedesca del Romanticismo, nelle opere di Hölderlin e di Novalis in particolar modo. Nel contesto della letteratura contemporanea in lingua tedesca, invece, il sogno ‒ connesso a tematiche quali la perdita delle coordinate certe o il canto ‒ riesce ad assumere, in maniera per certi versi strabiliante per la sua originalità, una connotazione politica letta in termini di strategie di fuga dai vincoli del tempo presente e di slancio utopico; è questo quello che avviene, ad esempio, nel teatro austriaco contemporaneo, per mezzo di autori quali Thomas Bernhard (1931-1989) ed il carinziano Peter Handke (1942).

Nel lavoro proposto si è deciso di analizzare, seppur brevemente e senza alcuna pretesa di sistematicità, il ruolo del sogno in un approccio sincronico comparatistico tra la dimensione onirica nella letteratura greco antica, con particolare attenzione alla Tragedia euripidea Le Baccanti (407-06 a.C.) e l’istanza di ‚Traum‘ nell’opera di Handke. In merito alla produzione handkiana si è preferito porre l’accento su un’opera teatrale in particolare, Immer noch Sturm (2010), costituita da cinque Canti che, per quanto possa sembrare paradossale, presentano una grande quantità di richiami a topoi narrativi della letteratura classica tra i quali il doppio, l’iniziazione misterico-labirintica ed il gioco di sguardi, passando attraverso le varie sfaccettature del così noto “Complesso di Edipo”. Quest’ultimo, così come altri elementi della classicità, viene riletto dal drammaturgo austriaco secondo forme e canoni propri della letteratura e del mondo contemporanei. Si è scelto, inoltre, di rendere questa continua ripresa provocatoria ‒ così cara a Handke ‒ di temi della tradizione letteraria il trait d’union di questo elaborato, come è chiaro sia nel primo capitolo ‒ volto ad analizzare il rapporto di Handke con elementi culturali della letteratura classica e moderna in un confronto con il presente ‒ sia nella seconda sezione del progetto in cui, dalla nozione di ‚Vaterlos‘ in quanto, letteralmente, “senza padre” e “senza patria”, fino ad arrivare al tema del sogno e del canto, è stata evidenziata ‒ con l’aiuto di strumenti letterari e psicoanalitici ‒ la complessa relazione con la figura prototipica della ‘madre’.

La proposizione principale è stata, non a caso, quella di evidenziare come la tematica del sogno, non di rado associata, lo si è detto, nella produzione handkiana al contesto della tragedia e agli elementi del mito classico, venga studiata ed in seguito traslata su uno sfondo biografico e in un contesto intriso di riflessioni personali e provocatorie. E’ forse interessante osservare, infine, come il teatro del drammaturgo di Griffen ‒ in cui lo stesso linguaggio si fa critica dell’omologazione e della violenza sociale ‒ riesca ad assumere tratti di pungente critica politica. Come unico esempio, basti pensare alla parte finale del quinto ed ultimo Canto dell’opera teatrale appena citata, in cui le voci dei protagonisti si confondono in un crogiolo di suoni confusi e sovrapposti, fino a lasciar spazio ad un indovinello, che si conclude con una efferata provocazione ai danni della caotica frenesia del tempo presente[1].

Note:

  • [1] »-Und nun bin ich dran mit dem Rätsel: Was schreit auf dem Bänken, und faßt mich an gegen meinen Willen, und rumpelt und kracht, und tobt und brüllt, und tost und lärmt daß es schon lang nicht mehr schön ist?« -Ich »?« –Gregor: »Die Menschheit.« (P. Handke, Immer noch Sturm, Berlin 2010, S. 160). Si osservi come in questo caso le volute allitterazioni in fricativa dentale sorda – s ‒, in occlusiva bilabiale sorda – b ‒ ed in vibrante alveolare sonora – r ‒ contribuiscano a rendere l’idea di velata confusione delle percezioni.

Bibliografia:

  1. Testi primari

  • Handke Peter, (1966), Die Hornissen, Frankfurt am Main: Suhrkamp.
  • ID, (1977), Das Gewicht der Welt. Ein Journal, Frankfurt am Main: Suhrkamp Taschenbuch (Il peso del mondo [1981], traduzione di R. Precht, Guanda: Milano).
  • ID, (1979), Langsame Heimkehr, Frankfurt am Main: Suhrkamp.
  • ID, (1980), Die Lehre der SainteVictoire, Frankfurt am Main: Suhrkamp.
  • ID, (1986), Die Wiederholung, Frankfurt am Main: Suhrkamp.
  • ID, (1986), Gedicht an die Dauer, Frankfurt am Main: Bibliothek Suhrkamp.
  • ID, (1987), Il cielo sopra Berlino, con Wim Wenders, sceneggiatura.
  • ID, (1991), Versuch über den geglückten Tag. Ein Wintertagtraum, Frankfurt am Main: Suhrkamp (Saggio sulla giornata riuscita. Sogno di un giorno d’inverno [1993], traduzione e postfazione di R. Zorzi, Garzanti: Milano).
  • ID, (1994), Mein Jahr in der Niemandsbucht. Ein Märchen aus den neuen Zeiten, Frankfurt am Main: Suhrkamp (Il mio anno nella baia di nessuno. Una fiaba dei nuovi tempi [1996], traduzione di C. Groff, Garzanti: Milano).
  • ID, (2006), Es leben die Illusionen. Gespräche in Chaville und anderswo, Gespräch mit P. Hamm, Göttingen: Wallstein Verlag.
  • ID, (2010), Immer noch Sturm, Berlin: Suhrkamp (Ancora tempesta [2015], traduzione di A. Scròfina e Y. Carola, Quodlibet: Macerata).
  1. Testi secondari

  • Chiarloni Anna, (1989), La crisi della ragione, in: Kleist, Heinrich, von, (1989), Pentesilea, introduzione di A. Chiarloni, traduzione di E. Filippini, Giulio Einaudi: Torino 1989, pp. 5-14.
  • Fedeli Paolo, (1981), Petronio: il viaggio, il labirinto, in Materiali e discussioni per l’analisi dei testi classici, Pisa: Fabrizio Serra Editore, pp. 91-117.
  • Hafner Fabjan, (2008), Peter Handke. Unterwegs ins Neunte Land, Wien: Paul Zsolnay.
  • Höller Hans, (2013), Eine ungewöhnliche Klassik nach 1945. Das Werk Peter Handkes, Berlin: Suhrkamp.
  • Kitzmüller Hans, (2001), Peter Handke. Da Insulti al pubblico a Giustizia per la Serbia, Torino: Bollati Boringhieri.
  • Zorzi Rolando, (1993), Nulla dies sine linea, in: Handke, Peter, (1993), Saggio sulla giornata riuscita. Sogno di un giorno d’inverno, traduzione e postfazione di R. Zorzi, Garzanti: Milano 1993, pp. 67-76.
  1. Testi di carattere generale

  • Béguin Albert, (20032), L’anima romantica e il sogno. Saggio sul Romanticismo tedesco e la poesia francese, traduzione di: L’Âme romantique et le rêve: Essai sur le romantisme allemand et la poésie française, (19371) di U. Pannuti, Milano: Il Saggiatore.
  • Ginzburg Alessandra, (2011), Il miracolo dell’analogia. Saggi su letteratura e psicoanalisi, Pisa: Pacini Editore.
  • Žmegač Viktor et alii, (2000), Breve storia della letteratura tedesca. Dalle Origini ai giorni nostri, Torino: Giulio Einaudi.
  1. Altri testi consultati

  • Bernhard Thomas, (1992), Piazza degli eroi, traduzione ed introduzione di R. Zorzi, Garzanti: Milano.
  • Euripide, (20102), Le Baccanti, Premessa, introduzione, traduzione, costituzione del testo originale e commento di V. Di Benedetto, con testo a fronte, BUR Classici greci e latini: Milano.
  • Kleist Heinrich von, (1988), Il Principe di Homburg, introduzione di L. Forte, traduzione di I.A. Chiusano, Giulio Einaudi: Torino.
  • ID, (1989), Pentesilea, introduzione di A. Chiarloni, traduzione di E. Filippini, Giulio Einaudi: Torino.
  • Pavese Cesare, (20145), La luna e i falò, introduzione di G.L. Beccaria, Torino: Giulio Einaudi.
  • Pirandello Luigi, (20082), Cento Novelle, Santarcangelo di Romagna (RN): Rusconi Libri.
  • Proust Marcel, (19882), Du côté de chez Swann, préface de Antoine Compagnon, Paris : Éditions Gallimard.
  • Sartre Jean-Paul, (1943), L’Être et le Néant: Essai d’ontologie phénoménologique, Paris: Éditions Gallimard.

 

Alessandro Pulimanti

Relatrice

Prof.ssa Antonella Gargano

Roma, 30.03.2018

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