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La periferia romana raccontata da Pasolini

La periferia romana raccontata da Pasolini

Pasolini: il “poeta maledetto”

Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) nonostante non fosse nato nella città di Roma, riuscì a descriverla in maniera minuziosa nelle sue opere. Le borgate, la loro lingua e la loro vitalità sono da subito fonte d’ispirazione per la sua produzione letteraria. La periferia romana diventa per il poeta la vera protagonista di un viaggio di ricerca e scoperta che lo accompagnerà fino al giorno della sua tragica scomparsa. È proprio nel quartiere di Monteverde che comincia a scrivere Ragazzi di vita. È un romanzo pubblicato nel 1955 e che farà diventare Pasolini lo scrittore centrale del panorama culturale italiano.

Pasolini, credits corriere.it

La periferia romana in “Ragazzi di vita”

La storia di questo romanzo si svolge nella Roma del secondo dopoguerra. Non è certamente quella Roma monumentale e borghese che tutti conoscono, bensì la Roma più marginale e periferica. I protagonisti del romanzo, infatti, vivono nelle borgate, quartieri popolari abitati dal sottoproletariato della città. Si tratta di luoghi in cui dominano la povertà, il disagio e la delinquenza. Ma lo scrittore li amava proprio perché conservavano la semplicità e la genuinità di quel mondo rurale che tanto rimpiangeva. Pasolini, pur non appartenendo a questo mondo, conosceva molto bene l’ambiente di cui parlava perché lo frequentava. Parlava con queste persone, provava compassione per loro e cercava di comprenderle.

Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, credits cultura.biografieonline.it

La storia

La storia comincia in una caldissima giornata di luglio. I protagonisti sono dei ragazzi che vivono arrangiandosi come possono e ognuno di loro ha dei soprannomi. Sono ragazzi allo sbando che non perdono mai l’occasione per poter rubare un portafoglio pieno di soldi. La fame è sempre in agguato e, quando non ci sono alternative, rubare diventa l’unica soluzione possibile. Il filo conduttore di tutta la storia è Riccetto, che vive abusivamente insieme alla sua famiglia nel corridoio di una scuola abbandonata. A seguito del crollo della scuola muoiono sua madre e un caro amico d’infanzia. Così si ritrova da solo senza punti di riferimento e legami affettivi. Trascorre le sue giornate per le vie di Roma sempre assieme ad amici diversi. Dimostra anche una grande generosità quando, durante una gita sul Tevere, rischia la vita per salvare una rondine.

Alduccio invece, esasperato dalle continue lamentele della madre, è accecato dalla violenza: a seguito di un raptus di follia l’accoltella in cucina. Sul fiume Aniene, i ragazzi trascorrono una giornata di giochi che ad un certo punto si fanno violenti. Legano un loro amico ad un palo della luce e gli incendiano i pantaloni. Un problema tipico di quel tempo, raccontato nel romanzo, è quello della prostituzione. I protagonisti infatti sono alla continua ricerca di donne. I ragazzi non si fermano neanche davanti alla richiesta di un uomo adulto ad avere rapporti omosessuali con loro. Si appartano in una grotta nei sobborghi di Roma e, al termine dell’episodio, decidono di recarsi in un bordello per riacquistare la loro virilità.

Le accuse di oscenità

Proprio per i temi trattati, il romanzo è stato oggetto di varie critiche e di una denuncia per “oscenità”. I discorsi sono riportati in dialetto romano, tipico delle borgate, scelta che rispecchia proprio l’obiettivo dell’autore: porci davanti alla realtà dell’epoca. La Roma di quel tempo ora è scomparsa, perché è stata trasformata dall’avanzare della società. Attraverso questo romanzo Pasolini è riuscito a dare voce ad una classe sociale esclusa dalla letteratura. L’intento dello scrittore è anche quello di porgere un’accusa al mondo borghese, definendolo omertoso e consumista. Questo libro, così crudele nel suo realismo, fece scatenare delle inchieste giudiziarie dalle quali l’autore fu assolto grazie anche agli interventi a suo favore di critici letterari come Carlo Bo e Giuseppe Ungaretti. Inoltre la personalità di Pasolini, piuttosto netta e schierata, non lo aiutava affatto nel contesto dell’epoca.

Sitografia:

https://www.repubblica.it/cultura/2021/12/16/news/pasolini_e_le_periferie_oggi_verso_il_100_anni_dalla_nascita_del_poeta-330381323/

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