Privacy Policy La Primavera, il dipinto di Botticelli tra allegoria e realtà - La Primavera di Botticelli artista noto
La Primavera, il dipinto di Botticelli tra allegoria e realtà

La Primavera, il dipinto di Botticelli tra allegoria e realtà

La famosa opera dell’artista fiorentino e la sua interpretazione storica

La Primavera di Botticelli è sicuramente una delle opere più celebri del pittore rinascimentale e deve il suo nome al critico Giorgio Vasari. Parte della sua immensa fama, probabilmente, è dovuta sia al soggetto allegorico rappresentato sia al significato intrinseco ancora non svelato completamente. Quando la dipinse, Sandro Botticelli era un artista noto e celebrato di mezza età. Gli storici attribuiscono la commissione de La Primavera a Lorenzo di Pierfrancesco, cugino di Lorenzo il Magnifico ed entrambi proprietari della Villa di Castello. Il dipinto è esposto alla Galleria degli Uffizi di Firenze dal 1853.

La Primavera, rinascita e fertilità

I nove personaggi sono allineati sul primo piano di un paesaggio scuro e controluce, il giardino delle Esperidi colmo di aranci. A destra Zefiro, personificazione del vento primaverile, abbraccia la Ninfa Clori, che rinasce e appare nuovamente a sinistra nelle forme di Flora vestita di fiori, personificazione allegorica della stessa primavera. Al centro sono raffigurati Venere e Cupido, suo figlio, che scaglia il dardo d’amore. Le tre Grazie invece danzano sulla sinistra ricoperte da veli trasparenti. Mercurio, vestito di calzari alati, alza il braccio destro e con il caduceo tocca una nuvola. Il paesaggio è ricchissimo di fiori ed erbe. Guido Mocci, direttore dell’orto Botanico di Firenze, ha individuato circa cinquecento specie vegetali diverse.

Un dettaglio de La Primavera di Botticelli Credits www.artesvelata.it

Allegoria o realtà? La Primavera e una possibile interpretazione

Molte sono le interpretazioni date a questo capolavoro, tra tutte spicca la lettura legata al committente. Nel 1493 Mirella Levi d’Ancona ha ipotizzato che il dipinto possa raffigurare il matrimonio tra Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici e Semiramide Appiani. Il gruppo di destra rappresenta l‘istintualità e la passionalità notoriamente condannate dal neoplatonismo perché portatrici di atteggiamenti irrazionali. Venere è allegoria di Amore Universale, Mercurio di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, le Tre Grazie sono invece allegoria di Amore Humanus, spirituale, elevato e puro. La Grazia al centro, infatti, rappresenta Semiramide Appiani, la sposa. Infine il triangolo Zefiro-Cloris-Flora è l’allegoria dell’Amore Ferinus, ossia dell’amore carnale.

L’autore

Alessandro Filipepi, conosciuto con lo pseudonimo di Sandro Botticelli, nasce a Firenze nel 1445 ed è uno degli artisti simbolo del Rinascimento, e in particolare del Rinascimento fiorentino. Uno dei più raffinati pittori del suo tempo, è stato l’artista che – forse più d’ogni altro – ha dato forma agli ideali dei filosofi neoplatonici. Pittore per eccellenza dei Medici, ha saputo dimostrare grandi doti cimentandosi in un’ampia varietà di soggetti. La carriera di Botticelli si svolge quasi per intero nella Firenze di Lorenzo il Magnifico: l’artista, infatti, comincia a lavorare in proprio dal 1469, anno che coincide con l’inizio della signoria del Magnifico. Botticelli vive dunque il momento più luminoso del Rinascimento fiorentino. La fine della signoria medicea significa per lui una profonda crisi che lo porta, negli ultimi anni della sua vita, a cambiare completamente i propri orientamenti per poi anche smettere la carriera di artista. Muore a Firenze nel 1510.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto