Privacy Policy Psycho killer di Amy Pollicino – Recensione - The Serendipity Periodical
Psycho killer di Amy Pollicino – Recensione

Psycho killer di Amy Pollicino – Recensione

Psycho killer: il nuovo romanzo di Amy Pollicino, edito Giulio Perrone Editore

Psycho killer, edito Giulio Perrone Editore, è il nuovo romanzo dell’autrice di origini siciliane Amy Pollicino. La scrittrice, oltre ad avere all’attivo diversi libri – tra cui raccolte di poesie e romanzi – è anche sceneggiatrice, editor e insegnante di scrittura creativa.

Psycho killer di Amy Pollicino – Recensione
Amy Pollicino – credits: Writers Guild Italia

“Parla di ciò che conosci”

“Quando scrivi, parla di ciò che conosci”: è uno dei consigli dati dal protagonista del romanzo, Michele Amaro. Michele, all’interno della storia, è sia produttore televisivo, sia professore universitario di un corso di scrittura. Un consiglio, dunque, che sembra provenire dalla stessa autrice. Amy Pollicino condivide con il suo personaggio la sua professione e anche la città di residenza, Roma. Inoltre, entrambi sono nati in Sicilia.

Psycho killer: una Roma fantasmatica

La Roma di Psycho killer è una città che la maggior parte di noi può solo sognare. Michele ci guarda dalla sua terrazza che dà su piazza Castel Sant’Angelo, così vicina alla meravigliosa architettura da poter quasi “toccare la statua dell’angelo”. Partecipa a feste ed eventi mondani e frequenta le stanze del famoso Hotel Quirinale, in via Nazionale. Tuttavia, l’elemento sicuramente più straordinario, all’interno di questa Roma da sogno, è la presenza di personaggi-fantasma, la cui reale esistenza è sempre messa in dubbio dal lettore. Personaggi evanescenti, che appaiono e scompaiono, quasi come spettri in un teatro. Per non anticipare troppo al lettore, ne cito solo uno: Francis Scott Fitzgerald, autore tanto amato da Michele, che si manifesta come presenza spiritica al fianco del protagonista e lo accompagnerà durante le sue disavventure.

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Castel Sant’Angelo – credits: scopriroma.com

Una pennellata di thriller

Parte centrale della trama sono una serie di avvenimenti che avvicinano il romanzo al genere noir e giallo: sparizioni, omicidi, una tensione narrativa sempre costante. L’intento dell’autrice sembra quello di lasciare costantemente il lettore sul filo del rasoio. Non tutte le risposte gli saranno servite su un piatto d’argento e molto è lasciato al non detto.

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L’Hotel Quirinale in via Nazionale – credits: hotelquirinale.it

L’evoluzione del protagonista

Allo stesso modo, gran parte della trama, che leggiamo filtrata dai pensieri e dalle azioni del protagonista, è incentrata sullo sviluppo – soprattutto emotivo – di Michele e, in particolar modo, del suo rapporto con l’universo femminile. Inizialmente, troviamo un uomo insieme carnefice e vittima: carnefice nei confronti di donne che non esita a “possedere e buttar via”; e, allo stesso tempo, vittima del suo stesso egoismo, che lo condanna alla solitudine, arroccato nella sua torre d’avorio. Cosa o chi gli permetterà di trasformarsi? E le donne che sono state sue “vittime” avranno, anch’esse, possibilità di rinascita?

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