Privacy Policy Intervista a Flaminia Nucci, autrice di "Il sipario sui sogni" - The Serendipity Periodical
Intervista a Flaminia Nucci, autrice di "Il sipario sui sogni"

Intervista a Flaminia Nucci, autrice di “Il sipario sui sogni”

Flaminia Nucci, autrice del romanzo “Il sipario sui sogni” ultima sua pubblicazione edita Robin – qui la nostra recensione – è una psicoanalista diplomata alla Libera Scuola di Terapia Analitica di Milano, scuola di specializzazione post-universitaria, la cui attività formativa e didattica si fonda sul pensiero e sulla prassi clinica di Carl Gustav Jung. I romanzi pubblicati dell’autrice sono molti, di cui nei citiamo alcuni, come “La chiave del tempo”, “La stagione dei sogni incrociati“, “L’amore che non osa dire il suo nome” e “Yuki, rinascere nella neve” . Flaminia Nucci nelle sue opere indaga principalmente i rapporti tra psicoanalisi junghiana, terapie basate sull’interazione tra uomo e animale, tecniche sciamaniche di guarigione, poesia, letteratura e mito. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche e ha collaborato e collabora tuttora, in qualità di esperta, con diverse riviste, quotidiani e blog.

Raccontaci di te; sei una psicoanalista e una scrittrice. Come e quando inizia la passione per la scrittura?

Intervista a Flaminia Nucci, autrice di "Il sipario sui sogni"
Flaminia Nucci

Ho cominciato scrivendo tre saggi inerenti al mio lavoro, poi, un giorno, un’analizzanda mi regala un libriccino intitolato Un gatto per Natale. Si trattava di un semplice racconto, ma mi ha commosso e ispirato a tal punto, da spingermi a scrivere un primo libro di racconti. Pubblicati i racconti, mi sono lanciata nel primo romanzo e poi ci ho preso gusto.

C’è qualcosa in comune tra le due professioni che ricopri, scrittrice e psicoanalista?

In sé e per sé non hanno niente in comune, ma nei miei libri il tema dell’inconscio e dei sogni è sempre molto presente. Io penso che un libro, se letto da molte persone, si trasformi in un sogno collettivo. Ecco, io scrivo per condividere un sogno, per dare vita, insieme ai lettori, ad un grande sogno collettivo.

Il Sipario sui sogni, edito Robin, è l’ultimo libro della trilogia sul sogno di cui fanno parte anche “La stagione dei sogni incrociati” e “La chiave del tempo”. Come nasce questo progetto?

Per rispondere a questa domanda, devo fare una premessa. La visione junghiana della psiche non è cartesiana: la psiche è misteriosa, numinosa, insondabile ed è il luogo dei fenomeni sincronistici, della precognizione, dei viaggi sciamanici, della telepatia e delle esperienze di pre-morte. In fondo, psiche e cosmo sono la stessa cosa, considerati e sperimentati sotto aspetti diversi. Siamo tutti collegati intrapsichicamente, in virtù dell’inconscio collettivo, il contesto supremo in cui avvengono tutte le esperienze. Ecco, per raccontare tutti i misteri della psiche, un libro non sarebbe bastato, a meno di non scriverne uno molto lungo e complesso. Ho quindi preferito distribuire i contenuti su tre romanzi tra loro autonomi, in un crescendo che potremmo definire “fantapsichico”, per approdare alla narrazione di un universo organizzato come un ologramma, in cui ogni parte contiene il tutto. In un universo olografico, l’ubicazione è un’illusione: ogni cosa è nonlocale, inclusa la coscienza.

Puoi raccontarci di più sulla collaborazione con l’illustratore Davide Pelà e sul rapporto con la casa editrice?

Davide è uno chef molto originale e un artista prolificissimo. Dopo aver visto i suoi lavori (lo trovate su Instagram come davide0702), gli ho chiesto se avesse voglia di illustrare il mio romanzo La chiave del tempo. Visto l’apprezzamento da parte dell’editore e dei lettori, gli ho poi chiesto di illustrare anche Il sipario sui sogni. Sono molto soddisfatta della nostra collaborazione. Per quanto riguarda la Robin Edizioni, al di là della competenza e della   cortesia che ho riscontrato in tutte le figure professionali con cui ho avuto a che fare, ciò che mi ha colpito di più, da subito, è stata la signorilità: una qualità che apprezzo sempre molto.

Il sogno in psicoanalisi ricopre un ruolo importantissimo, puoi spiegarci meglio di cosa si tratta secondo la teoria di Carl Gustave Jung?

Il sogno è espressione di un processo psichico inconscio, involontario, che si sottrae all’influsso della coscienza e rappresenta la vera realtà interiore così com’è: non come la supponiamo o la vorremmo, ma proprio com’è. Preferisco però descrivere il sogno con una delle definizioni più poetiche che ne dà Jung: “Il sogno è la piccola porta occulta che conduce alla parte più nascosta e intima dell’anima, aperta sulla notte cosmica originaria che era già anima molto tempo prima che esistesse una coscienza dell’Io, e che sopravviverà come anima a tutti i prodotti della coscienza dell’Io”.

Frida Falk è la protagonista ne Il sipario sui sogni ma chi è, come la descriveresti? Ti rivedi in lei? Cosa puoi dirci ancora su questo personaggio?

Lo confesso, Frida sono io. In versione romanzata, ma sono io, così come Vera è mia sorella ed Henrik è mio nipote. Anche lo scultore nigeriano non è frutto della mia fantasia, l’ho conosciuto e intervistato a Roma qualche anno fa. La sua storia, drammatica e toccante, è vera. Gli altri personaggi del libro, invece, non sono reali, ma totalmente inventati.

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Flaminia Nucci

In un’intervista che hai rilasciato leggo che hai detto «Scrivo per “fare anima”», parafrasando le parole di Hillman. Che intendi?

Una delle più belle definizioni che Jung dà dell’anima è questa: “L’anima è un demone dispensatore di vita che gioca il suo gioco da elfo al di sopra e al di sotto dell’esistenza umana”. Io aggiungo che l’anima ci fa innamorare, crea attaccamenti e legami, suscita fede nelle immagini e nel pensiero del cuore e porta a un’animazione del mondo. E’ tutto quello, io credo, che debba fare anche un libro.

Qual è il genere letterario, il libro o l’autore a cui sei particolarmente affezionata e che ti ha accompagnato nel corso degli anni?

Non ho generi preferiti, ma, negli ultimi anni, gli autori che ho letto e amato di più sono Murakami, Yalom, Paasilinna e Stefansson.

Sul tuo sito citi una nota affermazione di Albert Einstein, “La cosa importante è non smettere mai di interrogarsi”. Rimanere curiosi, un consiglio da tenere a mente. È questa la chiave grazie a cui continui a trovare la giusta ispirazione per scrivere?

Credo proprio di sì….

Infine, ci sono altri progetti?

Sì, sto già pensando al prossimo libro: un romanzo in cui la protagonista si batterà, in una vorticosa corsa contro il tempo, per salvare la vita sul pianeta.

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