In libreria Il signore delle furie danzanti di Luigi De Pascalis – La Lepre Edizioni
La penna di Luigi De Pascalis torna in libreria insieme alla casa editrice La Lepre con il romanzo giallo Il signore delle furie danzanti, primo della trilogia Ludus Magnus, composta da Il signore delle furie danzanti, La dodicesima sibilla, Il sangue di Dìocle. Il progetto di questa produzione letteraria è una trilogia di un giallo di stampo storico realista. De Pascalis racconta le vicende della prima indagine di Caio Celso con l’obbiettivo di trasmettere quello stesso senso di inquietudine che caratterizzò la difficile transizione dal paganesimo al cristianesimo.
Storicamente, il Ludus Magnus, il Grande Gioco, era la più famosa caserma di gladiatori che si trovava a Roma, situata accanto all’anfiteatro Flavio (Colosseo); il suo nome alludeva anche al fatto che quanto avveniva tra i gladiatori nell’agone doveva essere interpretato dagli spettatori come metafora dell’unico, vero “grande gioco”: l’esistenza umana, perennemente in bilico tra amore e odio, tra gioia e dolore, tra vita e morte.
Ebbene, a questo punto della storia il capriccio degli eterni e l’avidità degli umani si sommarono e molto sangue, non sempre innocente, cominciò a scorrere.
Toccò a Caio Celso occuparsene.
Il signore delle furie danzanti
Siamo a Roma nell’anno 366 d.C. Le acque del fiume Tevere portano con sé, improvvisamente, affiora il cadavere di una sconosciuta che porta un anello, che la collega al culto dionisiaco. Questo ritrovamento segna l’inizio di una sconcertante vicenda su cui indagano due magistrati romani: Caio Celso e Alipio. Fa sfondo della vicenda un Impero basato sui doppi: due capitali, Treviri e Costantinopoli, due imperatori, Valentiniano e Valente e due religioni: quella degli antichi dei e quella cristiana. Persino i fedeli cristiani si dividono tra due vescovi rivali, Dàmaso e Ursino. Caio Celso, seguace di Mithra e della filosofia di Seneca, capisce di trovarsi di fronte ad un intrigo in cui cristiani e pagani, nobili e plebei, schiavi e liberti perseguono i propri scopi, nascondendosi dietro mille maschere.
Roma, invece, festeggiava gli annuali Ludi Romani Magni nelle mani del prefetto dell’Urbe Scisciano e del vicario Ilariano. Quest’ultimo, per le proprie azioni rispondeva, anzi non rispondeva, a Vulcacio Rufino, il prefetto del Pretorio che, da quando era stato nominato, si era rintanato a Ravenna e non ne era più uscito. Più o meno in quegli stessi giorni una parte dei cristiani di Roma e leggeva vescovo Dàmaso, ancora oggi saldamente al suo posto, mentre l’altra affidava allo stesso incarico il diacono Ursino.
Ovviamente la tensione tra le due fazioni era alta. […]
Luigi De Pascalis
Scrittore, pittore, illustratore, ma anche grafico, sindacalista, pubblicista. Vincitore dei premi Tolkien e Courmayeur, finalista del Premio Camaiore di Letteratura Gialla. Attualmente, è uno degli autori italiani di narrativa fantastica più apprezzati negli Stati Uniti. I suoi racconti compaiono in moltissime antologie del fantastico italiane e straniere. Con La Lepre ha pubblicato diversi romanzi storici, come “Notturno bizantino“, “Il mantello di porpora“, “Rosso Velabro“, i romanzi “La pazzia di Dio“, “Il labirinto dei Sarra” e il romanzo “Volgograd“, il noir fantascientifico “Il Nido della Fenice” ed infine la graphic novel “Pinocchio“. Insegna inoltre scrittura creativa ed è stato fondatore del gruppo “Delitto Capitale”.
La Lepre Edizioni
Fondata nel 2007, la casa editrice La Lepre Edizioni pubblica libri che propongono una visione inedita della storia e del futuro e interpretano il presente in modo critico. I titoli del catalogo sono circa centoventi, tra narrativa e saggistica, suddivisi in 9 collane. Sono numerosi i romanzi su aspetti poco conosciuti di personaggi storici noti o su momenti storici di transizione, in cui un mondo comincia e un altro finisce che inducono a una riflessione sul presente. Naturalmente non mancano romanzi di stampo fantasy e fantascientifico, come Il signore delle furie danzanti di Luigi De Pascalis.
Articolo di
Martina Russo
