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Sulle tracce di Kantor

La Polonia, Cracovia, l’Artista da seguire

Per una romantica vacanza natalizia vi proponiamo una delle città più affascinanti della Polonia: Cracovia. Se non volete essere i soliti e banali italiani in vacanza che vanno verso Est “perché lì è tutto meno caro” (vero) vi consigliamo di seguire un percorso turistico seguendo le tracce che Tadeusz Kantor ha lasciato nella città. Kantor, grande artista poliedrico della seconda metà del novecento, nasce a Wielopole, in Galizia, nel 1915. Se il paesino di provincia è da considerarsi una costante nell’ opera artistica di Kantor, come luogo del passato sempre presente, Cracovia è la città in cui il genio artistico di Kantor prende forma. Iniziamo il nostro viaggio perlopiù mentale nella città polacca, che per più di un secolo fu asburgica, immergendoci negli anni ’30. Applichiamo il filtro magicobianco e nero. La città ci appare come una pellicola un po’ sbiadita, la sequenza delle diapositive non ci è del tutto chiara, c’è qualche crepa e i personaggi si muovono un po’ come marionette.

Prima tappa

La nostra prima meta da raggiungere è l’Accademia di belle arti di Cracovia. Passeggiando beatamente sui “Planty”, viale alberato che ripercorre il perimetro delle antiche mura della città, soli o in compagnia non possiamo non incontrare un signore seduto in una cornice, dall’austera e lunga barba, con sguardo fisso di fronte a sé. Ecco a voi Jan Matejko, grande pittore polacco dell’800. Nella Polonia che aveva cessato di esistere sulle cartine geografiche europee Jan Matejko riportò su tela gli avvenimenti storici più importanti della nazione fantasma. Egli fu il primo direttore dell’ Accademia di belle arti a Cracovia. E ancora oggi con il suo sguardo austero veglia sull’edificio dell’Accademia. Ci basterà seguire il suo sguardo per individuare il luogo in cui Kantor iniziò i propri studi nel 1934. Qui l’artista poté entrare in contatto con tutta la tradizione polacca. Percorriamo l’ampia piazza al freddo e al gelo. Scansando qualche fiocco di neve, googleando un po’ per capire che ci fa quell’uomo sul cavallo in mezzo alla piazza, ci accorgiamo di essere un po’ stanchi. Sì, abbiamo bisogno di un caffè e di una szarlotka, tipica torta di mele il cui numero di calorie coprirà il nostro fabbisogno di zuccheri giornaliero.

Seconda tappa

Attraversiamo di nuovo i Planty e oltrepassiamo la porta Floriańska, antico accesso alla città, protetto da una fortezza – il Barbakan. Immettendoci su via Floriańska al civico 45 troviamo uno dei più antichi caffè di Cracovia “Kawiarnia Jama Michalika”, fondato nel 1895. Eccoci giunti alla seconda tappa del nostro tour. Questo caffè divenne un luogo d’incontro per gran parte degli artisti di “fine secolo”. Qui venne fondato nel 1905 il “Zielony Balonik”, primo cabaret letterario in Polonia. Tutta la tradizione cabarettistica e d’avanguardia avrà una grande influenza nelle opere teatrali e artistiche di Kantor. Essendo questo un luogo d’incontro per gli artisti di Cracovia, certamente anche Kantor si è fermato qui per bere un caffè, lavorare alle sue opere teatrali o come spettatore di un’opera di cabaret. Non ci resta che immaginarlo seduto ad un tavolo a mangiare, bere e ridere di gusto. E sì, seppur a malincuore, devo proprio dirlo: anche gli artisti mangiano, come qualunque bestia umana. Dopo esserci ristorati possiamo riprendere il nostro cammino avvicinandoci verso la piazza del mercato- il Rynek główny. Senza farci distrarre troppo da cavalli e carrozze per turisti ci immettiamo su Ulica Szczepańska e al civico 2 troviamo la Galleria Krzysztofory. Oggi questo antico palazzo nel centro della città è la sede del Museo storico della città di Cracovia. Attualmente vi è allestita una mostra in cui si possono osservare tutti i cambiamenti architettonici che hanno modificato l’aspetto della città nel corso dei secoli. Ognuno di questi cambiamenti è strettamente legato alla storia dell’intera Polonia. Qui Kantor fondò nel 1958 il Teatro Cricot 2 e divenne un luogo d’incontro non solo per gli artisti di Cracovia, ma dell’ intera Polonia. Dalla fondazione del Teatro Cricot 2 – anagramma di To Cyrk “ecco il circo” – inizia a decollare la carriera artistica di Kantor e molte delle sue opere teatrali verranno messe in scena all’estero.

La piazza del mercato

Non lontano dalla Galleria Krzystofory ci avviciniamo ad una delle strade principali che ci portano direttamente sulla piazza del mercato,Ulica Szewska. Oggi è piena di negozi, kebbabari, pierogherie e birrerie in cui mangiare e bere a prezzi modici. Un tempo il tram che oggi ci ferma davanti al Teatr Bagatela proseguiva il suo percorso sino alla piazza del mercato. Dai sampietrini sempre lucidi ancora si intravedono i binari arrugginiti del tram. Certamente mentre Kantor metteva in scena lo spettacolo “Baladyna” di Słowacki, nell’appartamento di Ewa Siedlecka al civico 5 di Ulica Szewska, gli spettatori potevano udire in lontananza i tram di passaggio verso il Rynek. Fra una gelateria e un negozio di borse vi preghiamo di soffermare lo sguardo su una lapide commemorativa che recita una frase di Kantor “Do Teatru nie wchodzi się bezkarnie” – non si esce impunemente dal teatro. Posta lì a perenne memoria di questo gruppo di artisti che nonostante la guerra, nonostante gli stenti e la distruzione, nonostante l’ occupazione nazista cercavano di esorcizzare la realtà con il teatro.

Adesso possiamo proseguire verso la piazza del mercato, comprare qualche souvenir, osservare la statua di Adam Mickiewicz, poeta vate romantico, assalita da turisti affaticati e piccioni volanti e ci immettiamo su Ulica Sienna. Giunti sul Mały Rynek, una piazza del mercato in miniatura, al civico 7/5 troviamo l’atelier dell’artista, nel quale Kantor abitò e lavorò negli ultimi anni della sua vita, precisamente dal 1987 al 1990. Prima di morire egli stesso fondò in questo luogo il Centro di Documentazione dell’ arte di Tadeusz Kantor. Ancora oggi i suoi vestiti, i suoi libri, i suoi disegni, le sue lettere si trovano in quel luogo. Anche la valigia con la quale Kantor viaggiò per il mondo e arrivò sino in Giappone con la sua arte teatrale, verosimilmente è ancora lì sull’armadio in stanza da letto.

L’ultima tappa

Da ulica Sienna dirigiamoci verso plac Wszyzkich Świętych e aspettiamo il tram numero 8, direzione “Borek Fałęcki”, superato il ponte sulla Vistola scendiamo alla fermata “Korona”. Eccoci giunti all’ultima e più significativa tappa del nostro viaggio: la Cricoteka, centro di documentazione dell’ arte di Tadeusz Kantor, archivio vivente del Teatro Cricot 2. La Cricoteka è più di un museo per turisti e si propone lo scopo di essere più di un luogo di memoria con scopi didattici. La maggior parte delle informazioni sono di natura visiva e la vita e le opere di Kantor e del Cricot 2 ci vengono narrate attraverso media di ogni tipo. Qui sono state ricostruite le scenografie utilizzate da Kantor durante i propri spettacoli, fra gli altri ricordiamo “La classe morta” e “Wielopole, Wielopole” che fu messa in scena per la prima volta a Firenze. Se avete bambini, non lasciateli a casa! È un luogo per persone di ogni età e all’ultimo piano dell’edificio è possibile bere un caffè godendosi il panorama della città sulla Vistola.

Note

Questo articolo è ispirato ad un lavoro di gruppo che ci ha viste impegnate in un corso estivo di lingua polacca a Cracovia. Ringrazio le mie colleghe e amiche, coautrici dell’ articolo: Lida Ricci, Timi Kopacz, Valeria Chernysh, Nastya Karpenko e Jadzia Dalla Cina.

Articolo di

Benedetta Cirone

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