Privacy Policy The Buddha of Suburbia di Hanif Kureishi: l'esotico in Occidente - The Serendipity Periodical
The Buddha of Suburbia di Hanif Kureishi: l'esotico in Occidente

The Buddha of Suburbia di Hanif Kureishi: l’esotico in Occidente

Un romanzo di formazione

The Buddha of Suburbia è un romanzo di formazione definito di trasformazione, poiché presenta una molteplicità di coprotagonisti che affrontano la continua scoperta della vita. Tuttavia essi non arrivano mai ad una completa armonia con la società che li circonda. La loro vita è un flusso continuo di trasformazioni che non conduce mai ad un finale definito. Karim Amir, un ragazzo di diciassette anni di origini pakistane, è il narratore della vicenda e racconta con occhio critico la sua vita e le storie di quelli che lo circondano. Suo padre Haroon, immigrato pakistano di mezza età,  è un uomo stanco del suo lavoro, della moglie depressa e della società inglese degli anni Sessanta che decide di iniziare un percorso di riscoperta di sé stesso attraverso il Buddismo. Dall’incontro di Haroon con Eva, donna determinata ad avere successo, la vita di Karim e di tutti i personaggi cambia. Haroon diventa “il Budda della periferia” in cui vive, tiene lezioni di yoga e sedute di meditazione buddista a casa di Eva che nel tempo diventa la sua amante.

The Buddha of Suburbia di Hanif Kureishi: l'esotico in Occidente
Copertina libro FF edizioni

La paralisi del pregiudizio

Il matrimonio dei genitori di Karim frana e da quel momento la sua vita cambia totalmente. Durante un party a casa di Eva incontra un famoso regista di teatro di nome Shadwell che lo nota per il suo aspetto fisico, gli offre di recitare la parte di Mowgli nello spettacolo “Il Libro della Giungla”, non per il suo talento ma per i suoi tratti esotici. I parenti di Karim sono disgustati: non vorrebbero che lui si vendesse per recitare una parte che mette in ridicolo le sue origini. Karim non è della stessa idea: lui non si sente deriso e ha un pensiero diverso da quello dei suoi genitori, limitato da ideologie e schemi fissi. Karim vive la vita accettando ogni opportunità che gli si presenta senza la pesantezza di un’analisi ideologica paralizzante. Coglie ogni occasione che gli viene offerta perché, come si evince dall’incipit del romanzo, non sa assolutamente dove vuole andare ma ha il desiderio di vivere la vita in modo attivo facendo più esperienze possibili fuori dal sobborgo in cui è nato.

credits: samaa.tv

Mrs Cutmore e Jamila

Jamila, la migliore amica di Karim, è una ragazza pakistana. Vive vicino ad una biblioteca nella quale lavora una signora dolce e ben disposta: Mrs Cutmore. La donna aiuta Jamila per anni nella sua formazione culturale. Le insegna chi sono i grandi romanzieri, pensatori, musicisti e scienziati più importanti. Ma quando Jamila inizia a crescere si sente colonizzata dalla libraria che le ha impartito la cultura del suo nemico. Karim non è d’accordo con la visione della ragazza, che ritiene ingrata: Mrs Cutmore le ha dato la possibilità di diventare una donna colta capace di esprimersi e di essere partecipe del contesto culturale in cui vive. Jamila diventa una fervente estremista, femminista e si radicalizza. Tuttavia, comprende che per riuscire ad essere libera ha dovuto attraversare un cammino di formazione attraverso la cultura occidentale dei colonizzatori che lei avrebbe dovuto rigettare.  Kureishi, attraverso Karim, sta criticando la visione relativamente appagante di Jamila che sembra cogliere tutto come o bianco o nero, ma il suo modo di pensare non porta molto lontano ed è assolutamente opposto dall’essere liberal e democratico dell’autore e del protagonista stesso.

L’arrivo di Changez

Anwar, padre di Jamila, decide che la figlia deve rispettare le tradizioni del paese d’origine e sposare un uomo pakistano. Il fratello di Jamila, che vive in Pakistan, manda in Inghilterra un uomo di nome Changez inetto e passivo alla vita. Jamila fa di tutto per opporsi alla decisione della famiglia, ma è purtroppo costretta a sottomettersi poiché il padre la ricatta digiunando per mesi e lasciandosi morire. Karim per la prima volta si rapporta con un pakistano che dell’Inghilterra non sa assolutamente nulla e diventa suo amico. Scopre un modo di pensare che non gli è mai appartenuto. Prova pena per Changez che diventa succube di Jamila. Nonostante l’abbia sposato, non vuole saperne di avere rapporti con lui essendo un uomo completamente distante dall’intraprendente ragazza che afferma i suoi diritti a spada tratta.

Sobborgo o Periferia?

Il titolo del romanzo The Buddha of Suburbia è stato tradotto in italiano come Il Budda delle periferie. Nonostante ciò, è bene chiarire che il sobborgo inglese degli anni Sessanta è molto più complesso rispetto alla periferia italiana. Esso ha un’accezione negativa, con alle spalle la cittadina florida e perbenista. Il sobborgo inglese presentato da Kureishi è un luogo pieno di sfaccettature. Non ha un centro cittadino alle spalle, ma è uno spazio a sé diviso per zone tra pakistani, australiani e inglesi, al riparo dal caos, e che protegge la privacy delle persone. Il sobborgo inglese è il posto dove i personaggi del romanzo attraversano una profonda formazione. È preparatorio per il successo raggiunto poi nella città di Londra. Nel 1959 c’è stato un lungo dibattito tra Roman Jakobson, linguista che sosteneva che ogni concetto può essere tradotto, e Bertrand Russell il quale sottolineava l’impossibilità di tradurre perfettamente ogni concetto poiché bisogna avere esperienza di ciò di cui si parla. Quest’ultimo aveva ragione: il termine “periferia” non rispecchia assolutamente il concetto di sobborgo inglese, ma è stato l’unico in grado di avvicinarglisi.

ean-Léon Gérôme – Le charmeur de serpents (1824)

Un’identità costruita

Nel 1978 Edward Said pubblica il saggio “Orientalismo” definendo le modalità in cui l’Europa rappresenta l’Oriente nella sua storia. Attraverso la vastità delle opere come The Buddha of Suburbia si definisce l’Oriente secondo una visione occidentale. È la stessa cosa che accade durante la rappresentazione teatrale de Il Libro della Giungla, durante la quale Karim è costretto ad attenersi ad un ruolo ben preciso totalmente stilizzato ed edulcorato da un regista inglese. Gli studi occidentali svolti sulla cultura dell’Oriente, ritiene Said, sono stati il mezzo attraverso cui l’Occidente ha tentato di affermare la propria identità e di giustificare il controllo dei paesi colonizzatori.

L’Orientalismo: un’espressione teorica

Secondo Said, l’orientalismo non è un vero discorso sull’Oriente, bensì un risultato dell’assunzione degli occidentali sulla premessa che l’Occidente è superiore all’Oriente. Proprio per questo precetto Haroon, il padre di Karim, per tutta la vita si è sentito inferiore in Inghilterra. Per questo ha tentato disperatamente di diventare inglese arrivando a modificare il suo accento ed il suo aspetto. Agli occhi degli occidentali, l’Occidente è moderno e rappresenta la civiltà, il progresso, lo sviluppo, la prosperità, la libertà e l’apertura. L’Oriente è tradizionale e arretrato e simbolo di chiusura, ignoranza,  povertà, antichità e rigidità. Il risultato di questa prospettiva porta l’espressione teorica dell’orientalismo fuori dalla propria esistenza reale e diventa un’identità culturale dell’Oriente imposta dagli occidentali. Nel processo, l’Oriente è stato inconsapevolmente “alterato“. Fin dall’inizio, Oriente ha perso il diritto di esprimersi, ha perso l’iniziativa del discorso ed è diventato un oggetto di descrizione. L’Orientalismo come disciplina diventa un mezzo efficace di dominio imperialista e di discriminazione culturale.

Hanif Kureishi – credits: www.minimaetmoralia.it

L’autore

Hanif Kureishi è uno scrittore e sceneggiatore nato a Londra nel 1954 da padre pakistano e madre inglese.  Diventa famoso grazie alla sceneggiatura del film My Beautiful Laundrette nel 1987. Il primo reale successo lo raggiunge con la stesura del romanzo The Buddah of Suburbia. Nel 1990 The Buddha of Suburbia vince il Premio Whitbread Book come miglior opera prima e si afferma in tutto il mondo tradotto in oltre venti lingue. Un successo unico ricevuto grazie alla capacità dello scrittore di unire l’Oriente all’Occidentale in un viaggio multiculturale alla scoperta degli anni Sessanta e Settanta del Novecento.

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